Geodes ci permette di collegarci con il nostro io interiore in modi che prima non potevano essere stati possibili e attribuire un significato a una profonda esperienza di realtà virtuale che fonde la giocosità con la terapia, il sogno lucido e l’inconscio, il tutto nel contesto dell’arte.
La parola geode deriva dall’antico greco γεώδης (geṓdēs), che significa "pietra" cava con le pareti interne rivestire di terra”. I geodi sono affascinanti meraviglie naturali che si possono trovare in varie parti del mondo. Dall’esterno sembrano normali pietre, ma quando si aprono, all’interno rivelano meravigliose formazioni cristalline. Celano mondi interiori accessibili soltanto spaccandole.
Questo concetto di mondi interiori nascosti può essere esteso alla realtà virtuale come esperienza interiorizzata, giacché la realtà virtuale ci fornisce un ambiente simulato che ci consente di entrare in un nuovo mondo, celato alla nostra realtà fisica.
Entrando nello spazio OGR, i visitatori avranno l’opportunità di vivere un’esperienza interconnessa, analogica e virtuale, mentre Geodes li proietterà in uno stato alterato di coscienza incentrato su misteriosi oggetti collegati a quattro archetipi: interiore, sensoriale, sociale e ambientale
Nello spazio Duomo, il visitatore trova quattro splendide ed elaborate sculture in porcellana che stranamente sembrano essere frutto di un processo naturale. Ogni scultura è piazzata su un piedistallo e il suo colore è diverso da quello delle altre: Blu/Induttivo, Rosso/Sensoriale, Giallo/Sociale, Verde/Ambientale.
Il visitatore avanza poi al centro dello spazio e indossa il visore VR per navigare intuitivamente alla ricerca dei quattro Geodes, che ora sono diventati entità giganti, accompagnate da un’ipnotica e coinvolgente voce fuori campo, e si muovono in una trance indotta dalla realtà virtuale come uno stato alterato di coscienza.
Quando il visitatore si avvicina a un geode, la forma ruota lentamente, diffondendo un immersivo soundscape sinestetico associato al suo colore-tema.
E quando il visitatore toglie il visore VR e guarda la sculture in porcellana nel Duomo, le loro forme sembrano essersi trasformate in qualcosa di completamente diverso: l’esperienza VR ha modificato la percezione della realtà del visitatore e quello che si cela negli oggetti d’arte, che hanno rivelato di essere dotati di poteri magici.
L’opera è visibile anche in remoto con un computer o uno smartphone. Un NFT è stato derivato dalla creazione VR.